MESSA LUNEDÌ TRENTIQUATRESIMA SETTIMANA DI TEMPO ORDINARIO 2021

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La Chiesa cattolica romana, secondo il Calendario Romano, celebra in Lunedi, 2021-11-22 i seguenti:

  • Santa Cecilia 2021:

    PRIMA LETTURA DELLA SANTA MESSA

    Questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra.

    Ap 11,4-12

    Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
    A me Giovanni, fu detto: «[Ecco i miei due testimoni]». Questi sono i due olivi e i due candelabri che stanno davanti al Signore della terra. Se qualcuno pensasse di fare loro del male, uscirà dalla loro bocca un fuoco che divorerà i loro nemici. Così deve perire chiunque pensi di fare loro del male.
    Essi hanno il potere di chiudere il cielo, perché non cada pioggia nei giorni del loro ministero profetico. Essi hanno anche potere di cambiare l’acqua in sangue e di colpire la terra con ogni sorta di flagelli, tutte le volte che lo vorranno.
    E quando avranno compiuto la loro testimonianza, la bestia che sale dall’abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà. I loro cadaveri rimarranno esposti sulla piazza della grande città, che simbolicamente si chiama Sòdoma ed Egitto, dove anche il loro Signore fu crocifisso.
    Uomini di ogni popolo, tribù, lingua e nazione vedono i loro cadaveri per tre giorni e mezzo e non permettono che i loro cadaveri vengano deposti in un sepolcro. Gli abitanti della terra fanno festa su di loro, si rallegrano e si scambiano doni, perché questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra.
    Ma dopo tre giorni e mezzo un soffio di vita che veniva da Dio entrò in essi e si alzarono in piedi, con grande terrore di quelli che stavano a guardarli. Allora udirono un grido possente dal cielo che diceva loro: «Salite quassù» e salirono al cielo in una nube, mentre i loro nemici li guardavano.
    Parola di Dio

    SALMO RESPONSORIALE

    Sal 144

    Benedetto il Signore, mia roccia.
    Benedetto il Signore, mia roccia,
    che addestra le mie mani alla guerra,
    le mie dita alla battaglia.
    Mio alleato e mia fortezza,
    mio rifugio e mio liberatore,
    mio scudo in cui confido,
    colui che sottomette i popoli al mio giogo.
    O Dio, ti canterò un canto nuovo,
    inneggerò a te con l’arpa a dieci corde,
    a te, che dai vittoria ai re,
    che scampi Davide, tuo servo, dalla spada iniqua.

    Canto al Vangelo

    2 Tm 1,10

    Alleluia, alleluia.
    Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
    e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
    Alleluia.

    VANGELO DELLA SANTA MESSA

    Dio non è dei morti, ma dei viventi.

    Lc 20,27-40

    Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
    Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito;ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi;perché tutti vivono per lui».
    Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.
    Parola del Signore

  • LUNEDÌ TRENTIQUATRESIMA SETTIMANA DI TEMPO ORDINARIO 2021:

    Tempo Ordinario.

    PRIMA LETTURA DELLA SANTA MESSA

    Non si trovò nessuno pari a Daniele, Ananìa, Misaèle e Azarìa.

    Dn 1,1-6.8-20

    Dal libro del profeta Daniele
    L’anno terzo del regno di Ioiakìm, re di Giuda, Nabucodònosor, re di Babilonia, marciò su Gerusalemme e la cinse d’assedio. Il Signore diede Ioiakìm, re di Giuda, nelle sue mani, insieme con una parte degli arredi del tempio di Dio, ed egli li trasportò nel paese di Sinar, nel tempio del suo dio, e li depositò nel tesoro del tempio del suo dio.
    Il re ordinò ad Asfenàz, capo dei suoi funzionari di corte, di condurgli giovani israeliti di stirpe regale o di famiglia nobile, senza difetti, di bell’aspetto, dotati di ogni sapienza, istruiti, intelligenti e tali da poter stare nella reggia, e di insegnare loro la scrittura e la lingua dei Caldèi. Il re assegnò loro una razione giornaliera delle sue vivande e del vino che egli beveva;dovevano essere educati per tre anni, al termine dei quali sarebbero entrati al servizio del re. Fra loro vi erano alcuni Giudei: Daniele, Ananìa, Misaèle e Azarìa.
    Ma Daniele decise in cuor suo di non contaminarsi con le vivande del re e con il vino dei suoi banchetti e chiese al capo dei funzionari di non obbligarlo a contaminarsi. Dio fece sì che Daniele incontrasse la benevolenza e la simpatia del capo dei funzionari. Però egli disse a Daniele: «Io temo che il re, mio signore, che ha stabilito quello che dovete mangiare e bere, trovi le vostre facce più magre di quelle degli altri giovani della vostra età e così mi rendereste responsabile davanti al re». Ma Daniele disse al custode, al quale il capo dei funzionari aveva affidato Daniele, Ananìa, Misaèle e Azarìa: «Mettici alla prova per dieci giorni, dandoci da mangiare verdure e da bere acqua, poi si confrontino, alla tua presenza, le nostre facce con quelle dei giovani che mangiano le vivande del re;quindi deciderai di fare con i tuoi servi come avrai constatato».
    Egli acconsentì e fece la prova per dieci giorni, al termine dei quali si vide che le loro facce erano più belle e più floride di quelle di tutti gli altri giovani che mangiavano le vivande del re. Da allora in poi il sovrintendente fece togliere l’assegnazione delle vivande e del vino che bevevano, e diede loro soltanto verdure.
    Dio concesse a questi quattro giovani di conoscere e comprendere ogni scrittura e ogni sapienza, e rese Daniele interprete di visioni e di sogni.
    Terminato il tempo, stabilito dal re, entro il quale i giovani dovevano essergli presentati, il capo dei funzionari li portò a Nabucodònosor. Il re parlò con loro, ma fra tutti non si trovò nessuno pari a Daniele, Ananìa, Misaèle e Azarìa, i quali rimasero al servizio del re;su qualunque argomento in fatto di sapienza e intelligenza il re li interrogasse, li trovava dieci volte superiori a tutti i maghi e indovini che c’erano in tutto il suo regno.
    Parola di Dio

    SALMO RESPONSORIALE

    Salmo da Dn 3

    A te la lode e la gloria nei secoli.
    Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri,
    benedetto il tuo nome glorioso e santo.
    Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso,
    benedetto sei tu sul trono del tuo regno.
    Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi
    e siedi sui cherubini,
    benedetto sei tu nel firmamento del cielo.

    Canto al Vangelo

    Mt 24,42

    Alleluia, alleluia.
    Vegliate e tenetevi pronti,
    perché, nell’ora che non immaginate,
    viene il Figlio dell’uomo.
    Alleluia.

    VANGELO DELLA SANTA MESSA

    Vide una vedova povera, che gettava due monetine.

    Lc 21,1-4

    Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio.
    Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».
    Parola del Signore

Contenuto aggiornato il 2012-01-10T00:00:00Z