MESSA LUNEDÌ VENTIQUATRESIMA SETTIMANA DI TEMPO ORDINARIO 2020

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La Chiesa cattolica romana, secondo il Calendario Romano, celebra in Lunedi, 2020-09-14 i seguenti:

  • ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE 2020:

    PRIMA LETTURA DELLA SANTA MESSA

    Chiunque sarà stato morso e guarderà il serpente, resterà in vita.

    Nm 21,4-9

    Dal libro dei Numeri
    In quei giorni, il popolo non sopportò il viaggio. Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatto salire dall’Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero».
    Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti i quali mordevano la gente, e un gran numero d’Israeliti morì.
    Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te;supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti». Mosè pregò per il popolo.
    Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta;chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita». Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l’asta;quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.
    Parola di Dio

    SALMO RESPONSORIALE

    Sal 77

    Non dimenticate le opere del Signore!
    Ascolta, popolo mio, la mia legge,
    porgi l’orecchio alle parole della mia bocca.
    Aprirò la mia bocca con una parabola,
    rievocherò gli enigmi dei tempi antichi.
    Quando li uccideva, lo cercavano
    e tornavano a rivolgersi a lui,
    ricordavano che Dio è la loro roccia
    e Dio, l’Altissimo, il loro redentore.
    Lo lusingavano con la loro bocca,
    ma gli mentivano con la lingua:
    il loro cuore non era costante verso di lui
    e non erano fedeli alla sua alleanza.
    Ma lui, misericordioso, perdonava la colpa,
    invece di distruggere.
    Molte volte trattenne la sua ira
    e non scatenò il suo furore.

    SECONDA LETTURA DELLA SANTA MESSA

    Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo esaltò.

    Fil 2,6-11

    Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
    Cristo Gesù,
    pur essendo nella condizione di Dio,
    non ritenne un privilegio
    l’essere come Dio,
    ma svuotò se stesso
    assumendo una condizione di servo,
    diventando simile agli uomini.
    Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
    umiliò se stesso
    facendosi obbediente fino alla morte
    e a una morte di croce.
    Per questo Dio lo esaltò
    e gli donò il nome
    che è al di sopra di ogni nome,
    perché nel nome di Gesù
    ogni ginocchio si pieghi
    nei cieli, sulla terra e sotto terra,
    e ogni lingua proclami:
    «Gesù Cristo è Signore!»,
    a gloria di Dio Padre.
    Parola di Dio

    Canto al Vangelo

    Alleluia, alleluia.
    Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo,
    perché con la tua croce hai redento il mondo.
    Alleluia.

    VANGELO DELLA SANTA MESSA

    Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo.

    Gv 3,13-17

    Dal Vangelo secondo Giovanni
    In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
    «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
    Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
    Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
    Parola del Signore

  • LUNEDÌ VENTIQUATRESIMA SETTIMANA DI TEMPO ORDINARIO 2020:

    Tempo Ordinario.

    PRIMA LETTURA DELLA SANTA MESSA

    Se vi sono divisioni tra voi il vostro non è più un mangiare la cena del Signore.

    1Cor 11,17-26.33

    Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
    Fratelli, non posso lodarvi, perché vi riunite insieme non per il meglio, ma per il peggio.
    Innanzi tutto sento dire che, quando vi radunate in assemblea, vi sono divisioni tra voi, e in parte lo credo. È necessario infatti che sorgano fazioni tra voi, perché in mezzo a voi si manifestino quelli che hanno superato la prova.
    Quando dunque vi radunate insieme, il vostro non è più un mangiare la cena del Signore. Ciascuno infatti, quando siete a tavola, comincia a prendere il proprio pasto e così uno ha fame, l’altro è ubriaco. Non avete forse le vostre case per mangiare e per bere? O volete gettare il disprezzo sulla Chiesa di Dio e umiliare chi non ha niente? Che devo dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo!
    Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi;fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue;fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
    Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, aspettatevi gli uni gli altri.
    Parola di Dio

    SALMO RESPONSORIALE

    Sal 39

    Annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
    Sacrificio e offerta non gradisci,
    gli orecchi mi hai aperto,
    non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
    Allora ho detto: «Ecco, io vengo.
    Nel rotolo del libro su di me è scritto
    di fare la tua volontà:
    mio Dio, questo io desidero;
    la tua legge è nel mio intimo».
    Ho annunciato la tua giustizia
    nella grande assemblea;
    vedi: non tengo chiuse le labbra,
    Signore, tu lo sai.
    Esultino e gioiscano in te
    quelli che ti cercano;
    dicano sempre: «Il Signore è grande!»
    quelli che amano la tua salvezza.

    Canto al Vangelo

    Gv 3,16

    Alleluia, alleluia.
    Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;
    chiunque crede in lui ha la vita eterna.
    Alleluia.

    VANGELO DELLA SANTA MESSA

    Neanche in Israele ho trovato una fede così grande.

    Lc 7,1-10

    Dal Vangelo secondo Luca
    In quel tempo, Gesù, quando ebbe terminato di rivolgere tutte le sue parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafàrnao.
    Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro, giunti da Gesù, lo supplicavano con insistenza: «Egli merita che tu gli conceda quello che chiede – dicevano –, perché ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga».
    Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto;per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te;ma di’ una parola e il mio servo sarà guarito. Anch’io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va;e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene;e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
    All’udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.
    Parola del Signore

Contenuto aggiornato il 2012-01-10T00:00:00Z